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LA FRISA SALENTINA: dalla ricetta pugliese originale ad una metafora per la vita?

    La frisa Salentina, con pomodori mozzarella tonno e olive - Tiziano LE Salento

    "Se la vita è troppo dura, sponzala!"

    (Dice una delle frasi cult della community Inchiostro di Puglia)

    …come una frisa!!! …diciamo noi di Tiziano!!

    Si perché la frisa salentina, o friseddha come la chiamiamo qui in Puglia, è dura e per poter essere gustata al meglio va “sponzata”, ovvero bagnata per fare in modo che si ammorbidisca.
    Ecco, un po’ come nella vita, quando è troppo dura, ci sono difficoltà o momenti bui, dobbiamo trovare il modo di ammorbidirla,…di sponzarla!!

    Ma cos'è esattamente la frisa salentina e da dove arriva?

    Si tratta di uno dei piatti più antichi del Salento, addirittura una leggenda ne attribuisce l’origine ad Enea, il re le cui gesta erano cantate da Virgilio nell’Eneide, il quale nel suo lungo viaggio aveva portato con sé questo cibo “a lunga conservazione”.

    Si narra, infatti, che sulle navi di Greci e Micenei, i marinai conservavano questo pane duro e rugoso nelle stive, in previsione del lungo viaggio.

    Ancora in tempi più recenti alcuni nonni raccontano che i loro padri pescatori portavano le frise con loro quando uscivano in barca e al momento di mangiarle le “sponzavano” con l’acqua di mare.

    Quanta poesia in questo semplice cibo, vero?

    La frisa, infatti, è una sorta di “tarallo” che si ottiene dalla lievitazione dell’impasto (in salentino “lu lavatu”) fatto di farina oppure di orzo, sale e lievito, lavorato a mano fino ad ottenere una spirale con un buco al centro che poi viene cotto in forno.

    La frisa Salentina, con pomodori mozzarella tonno e olive - dettaglio - Tiziano LE Salento

    Ma come si condisce la frisa salentina secondo la ricetta originale?

    Vediamo subito la ricetta!

    Ingredienti:

    • frise di grano duro o di orzo
    • pomodori
    • olio extravergine d’oliva
    • origano
    • sale
    • pepe

    Istruzioni:

    Inumidire la frisa sotto l’acqua corrente o immergendola in una bacinella.

    Non esagerare per evitare che diventi poltiglia.

    (In alternativa, è possibile conferirle un sapore diverso utilizzando acqua e limone.)

    Tagliare a dadini dei pomodorini oppure tagliarli a metà e “spremerli” sulla frisa.

    Aggiungere sale a piacimento.

    Aggiungere origano, q.b.

    Irrorare di olio di oliva, meglio se EVO,…meglio se pugliese!!

    Per raggiungere il nirvana mangiando una frisa poi, puoi aggiungere altri ingredienti come:
    mozzarella, formaggi stagionati, tonno e spezie, e altri a piacimento.

    La frisa è amatissima nelle nostre zone, tanto che a Nardò nel mese di giugno, viene realizzata addirittura un’intera sagra in suo onore.

    Non ti resta che mangiarla ed a fine pasto un pasticciotto per chiudere in bellezza!

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